Saturday, May 18, 2024

Marco Fasciglione, 'Impresa e diritti umani nel diritto internazionale Teoria e prassi' [Business and Human Rights in International Law: Theory and Practice] (Giappichelli, 2024)

 


 

For those who read Italian and are interested in issues of business and human rights as these notions are been developing in Europe recently,  Marco Fasciglione's marvelous Impresa e diritti umani nel diritto internazionale Teoria e prassi [Business and Human Rights in International Law: Theory and Practice] (Giappichelli, 2024) might be a great interest.  It is well worth a read for its rich analysis.

The Preface is reproduced below in the original and in a crude English translation. The work may be accessed HERE.

PREFAZIONE
Il tema dell’impatto delle attività d’impresa sulla protezione dei diritti umani ha
travalicato oramai da tempo i confini della gestione aziendale e della business ad-
ministration; esso non solo è entrato a far parte a pieno titolo del dibattito sulla tu-
tela dei diritti umani, ma è diventato anche uno dei settori in maggior fermento ne-
gli studi giuridici internazionalistici. Oggigiorno è pacificamente riconosciuto che
l’impresa come attività economica – ma il discorso vale più in generale per qualsi-
voglia tipologia di organizzazione delle attività umane – abbia un impatto sulle
comunità in cui essa opera. Questo impatto può comportare effetti positivi, dal
momento che le imprese possono svolgere, e spesso svolgono, un ruolo cruciale
nella promozione del benessere delle persone di tali comunità, contribuendo non
solo alla loro crescita economica, ma anche a quella culturale e sociale. Allo stesso
tempo l’impatto di queste attività, sia quando condotte dalle grandi imprese multi-
nazionali sia quando svolte lungo le catene globali del valore, spesso reca con sé
effetti negativi sull’ambiente e sulle condizioni di vita degli individui che vivono in
queste comunità, come, ad esempio, lavoratori, sindacati, difensori dei diritti uma-
ni, e così via dicendo. Ciò deriva, da un lato, dal potere detenuto dalle prime, ed
esplicantesi nella capacità di condizionare non solo le scelte politiche ed economi-
che degli Stati ma anche quelle legislative, collegate al livello delle garanzie che
essi sono tenuti a riconoscere agli individui. Dall’altro lato, la ‘frammentazione’
delle tradizionali attività di produzione, facilita l’esternalizzazione delle responsa-
bilità e degli obblighi in sistemi giuridici in cui i livelli di garanzia dei diritti umani
e dell’ambiente sono inferiori. Ebbene, il diritto internazionale, proprio in virtù del
suo essere diritto della comunità internazionale, rappresenta una prospettiva di in-
dagine privilegiata per analizzare i fenomeni descritti e gli sviluppi che hanno reso
gli studi su impresa e diritti umani (in inglese: Business and Human Rights) meri-
tevoli di autonoma indagine.
Questo volume intende ricostruire il sistema internazionale su impresa e di-
ritti umani chiarendo gli elementi istituzionali, le regole già cristallizzate – o in
via di definizione – in materia, e ciò a beneficio di quanti, studiosi, operatori e
studenti ne vogliano approfondire la conoscenza. A tal fine la stesura del volu-
me ha dovuto affrontare due ordini di problematiche. La prima riguarda la por-
tata innovativa del settore oggetto di studio. In un momento in cui iniziano ad
essere avviati nelle accademie i primi corsi di insegnamento su impresa e diritti
XVIII Impresa e diritti umani nel diritto internazionale
umani si avverte l’assenza nella manualistica 1 , di un testo di supporto alla ri-
flessione su concetti, contenuti e processi che caratterizzano la materia in esame.
La seconda problematica attiene all’ampiezza del tema. È impossibile approfon-
dire in dettaglio tutti gli aspetti che scandiscono il dibattito contemporaneo su
impresa e diritti umani. Si è cercato, pertanto, di concentrare l’attenzione su quel-
li maggiormente rilevanti alla luce degli obiettivi e dei fini di questo volume,
consapevoli del fatto che alcune questioni potranno essere oggetto di ampliamen-
to e revisione in future edizioni.
La prospettiva di studio è, anche se non esclusivamente, quella giuridico-inter-
nazionalistica e guarda al diritto come costruzione sociale 2 . Sotto il primo punto di
vista, sono convinto che le peculiarità del fenomeno, che è per sua stessa natura
‘transnazionale’, possono essere pienamente comprese solo se ci si ponga nella
prospettiva degli studi di diritto internazionale. Oggigiorno, anche le piccole im-
prese nazionali svolgono, attraverso la loro partecipazione alle catene globali del
valore, attività economiche che hanno un carattere transnazionale. D’altro canto,
gli strumenti emersi, o in via di consolidamento, in materia sono strumenti tipici
del sistema giuridico internazionale. Sotto il secondo punto di vista, l’area in ogget-
to, non a caso ritenuta da John Ruggie, dal 2005 al 2011 Special Representative of
the Secretary-General on human rights and transnational corporations and other
business enterprises, espressione di un «processo di costruzione sociale» 3 , offre
una plastica rappresentazione delle dinamiche e delle tensioni esistenti dal punto di
vista della creazione di un sistema globale fondato sulle connessioni tra diritto, mo-
rale e giustizia, funzionale alla promozione e all’affermazione dei valori collegati
alla dignità umana, e di un «ordine mondiale che produca e distribuisca questi va-
lori» 4 . E, d’altronde, la materia de qua inizia ad essere caratterizzata da una prassi
rilevante – non solo in termini quantitativi – che risulta costituita tanto da atti e
strumenti adottati da organismi internazionali e nazionali, sia nella forma di soft
law sia in quella di atti normativi a tutti gli effetti, quanto da un crescente numero
di decisioni adottate da corti e altri organismi quasi-giudiziari internazionali, tribu-
nali arbitrali, e da tribunali nazionali 5 . L’indice dei casi presente alle fine del vo-
lume rende conto di tutta questa multiforme prassi.
La struttura del libro segue la sistematica tripartita che discende dal Framework

1 In effetti, la questione dell’impatto delle attività d’impresa sui diritti umani è problematica normalmente esaurita in poche pagine all’interno di trattazioni dedicate alla tutela dei diritti umani.
2 Sul costruttivismo giuridico, C. Focarelli, International Law as Social Construct: The Struggle for Global Justice, Oxford, 2012.
3 Cfr. Interim Report of the Special Representative of the Secretary-General on the issue of Human Rights and Transnational Corporations and other Business Enterprises, UN Doc. E/ CN.4/2006/97, 2006 para. 55 (la traduzione e l’enfasi sono nostre).
4 M. Reisman, S. Wiessner, A.R. Willard, “The New Haven School: A Brief Introduction”, in
Yale Jour. Int. Law, 2007, pp. 575-582, p. 582 (la traduzione e l’enfasi sono nostre).
5 La prassi è aggiornata al dicembre 2023. I materiali citati sono reperibili su siti web a cui si fa di volta in volta rinvio.

Prefazione XIX
elaborato dal Rappresentante speciale su imprese e diritti umani nel corso del suo
mandato e dai Principi Guida ONU su impresa e diritti umani del 2011. La prima
Parte analizza l’obbligo che incombe sullo Stato di proteggere gli individui dalle
violazioni dei diritti umani che avvengono nel quadro delle operazioni economiche
delle imprese. La seconda Parte si sofferma sulla responsabilità delle imprese di
rispettare i diritti umani, con il connesso obbligo di due diligence aziendale in ma-
teria di diritti umani. La terza Parte, infine, affronta il problema dell’accesso alla
giustizia delle vittime di violazioni dei diritti umani che avvengono nel quadro delle
operazioni delle imprese, con il loro diritto di accesso a dei rimedi effettivi ed effi-
caci. Le traduzioni in italiano delle diverse disposizioni dei Principi Guida sono
state curate dall’autore 6 .
***
Nel licenziare questo volume sono diverse le persone che desidero ringraziare.
In primo luogo, sono profondamente in debito nei confronti di Angelica Bonfanti,
Valentina Grado e Michele Nino per l’inestimabile opera di rilettura del manoscrit-
to e per i preziosi suggerimenti di tipo metodologico e contenutistico che mi hanno
fornito. Le discussioni e gli scambi di punti di vista che sono derivati dalle loro os-
servazioni hanno rappresentato un volano fondamentale per mettere a fuoco gli
aspetti meno chiari della materia. Ovviamente, eventuali errori e refusi sono esclu-
sivamente una mia responsabilità.
Devo ringraziare, poi, la mia comunità scientifica. Le colleghe Marta Bordignon
e Chiara Macchi con le quali (oltre alla già menzionata Angelica Bonfanti) condi-
vidiamo da alcuni anni la direzione della Business and Human Rights Summer
School. Poi il gruppo di ricerca del CNR-IRISS e quello afferente alle cattedre di
Diritto internazionale dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.
Allo stesso modo desidero ringraziare i Professori Giuseppe Cataldi e Pasquale
De Sena per avermi sostenuto nel corso degli anni coinvolgendomi in diverse tipo-
logie di iniziative e contribuendo al mio percorso di crescita umana e professionale.
Un ringraziamento è destinato anche all’amico avvocato Roberto Giugliano.
Nel duemila, di ritorno dalla mia esperienza presso la Corte europea dei diritti
umani, mi trovai a discutere con lui circa i ‘diritti umani nel futuro’. Quelle con-
versazioni e scambi di opinioni, in un contesto inizialmente pratico-operativo –
quello del suo studio professionale – ci indussero a riflettere sul ruolo sempre più
decisivo che sarebbe stato giocato dagli attori economici privati nella salvaguar-
dia dei diritti umani. Quei primi ragionamenti, ulteriormente approfonditi in suc-
cessivi seminari accademici, suscitarono in chi scrive quel necessario senso di
curiosità per il tema di questo volume e costituirono l’incipit di un percorso di
studio che continua tutt’ora.
6 Cfr. M. Fasciglione, I Principi Guida su imprese e diritti umani. Traduzione a cura e con un
saggio di Marco Fasciglione, Roma, 2020 (consultabile su: https://www.cnr.it/sites/default/files/public/media/attivita/editoria/Fasciglione_Principi_Guida_ONU_ imprese_diritti_umani.pdf).

XX Impresa e diritti umani nel diritto internazionale
Una dedica particolare alle persone che hanno costituito fonte di ispirazione e
sostegno al di fuori del contesto accademico, quello della Vita: la mia famiglia,
mio fratello, i miei genitori – i cui insegnamenti continuo a custodire dentro di me.
Infine, Marianna: questo volume è dedicato a te, ti appartiene.
M.F.
Napoli, gennaio 2024


PREFACE
The issue of the impact of business activities on the protection of human rights has
has long gone beyond the boundaries of corporate management and business ad-
administration; not only has it become a full part of the debate on
canvas of human rights, but it has also become one of the sectors in greatest turmoil in the
international legal studies. Nowadays it is peacefully recognized that
the company as an economic activity - but the discussion applies more generally to any
desire typology of organization of human activities – has an impact on
community in which it operates. This impact can lead to positive effects, from
given that businesses can and often do play a crucial role
in promoting the well-being of the people of such communities, contributing not
only to their economic growth, but also to their cultural and social growth. At the same
time the impact of these activities, both when conducted by large multi-
both national and when carried out along global value chains, often brings with it
negative effects on the environment and on the living conditions of the individuals living in
these communities, such as, for example, workers, trade unions, human rights defenders
ni, and so on. This derives, on the one hand, from the power held by the first, ed
expressed in the ability to influence not only political and economic choices
that of the States but also the legislative ones, linked to the level of guarantees that
they are required to recognize individuals. On the other hand, the 'fragmentation'
of traditional production activities, facilitates the outsourcing of responsibilities
bility and obligations in legal systems in which the levels of guarantee of human rights
and the environment are inferior. Of course, international law, precisely by virtue of the
its being the right of the international community, represents a perspective of in-
privileged page to analyze the phenomena described and the developments they have led to
studies on business and human rights (in English: Business and Human Rights) deserve
tables of autonomous investigation.
 

This volume intends to reconstruct the international system of business and
human rights by clarifying the institutional elements, the rules already crystallized - or in
way of definition – on the subject, and this for the benefit of those, scholars, operators and
students want to deepen their knowledge. To this end, the drafting of the volume
me had to face two sets of problems. The first concerns the port
innovative nanny of the sector under study. At a time when they begin to
the first teaching courses on business and human rights be launched in the academies there is an absence in the manuals 1 of a text supporting the re-
reflection on concepts, contents and processes that characterize the subject under examination.
The second problem concerns the breadth of the topic. It is impossible to delve into
say in detail all the aspects that mark the contemporary debate on
business and human rights. An attempt was therefore made to focus attention on that
the most relevant ones in light of the objectives and purposes of this volume,
aware of the fact that some issues may be subject to expansion
to and revised in future editions.
 

The perspective adopted in this work is, although not exclusively, the juridical-international one.
nationalistic and looks at law as a social construction 2 . Under the first point of
view, I am convinced that the peculiarities of the phenomenon, which is by its very nature
'transnational', can only be fully understood if we place ourselves in the
perspective of international law studies. Nowadays, even small businesses
National outlets perform, through their participation in global chains
value, economic activities that have a transnational character. On the other hand,
the tools that have emerged, or are being consolidated, in this area are typical tools
of the international legal system. From the second point of view, the area in question
to, not surprisingly retained by John Ruggie, from 2005 to 2011 Special Representative of
the Secretary-General on human rights and transnational corporations and other
business enterprises, an expression of a «social construction process» 3 , offers
a plastic representation of the dynamics and tensions existing from the point of
view of the creation of a global system based on the connections between law,
justice and justice, functional to the promotion and affirmation of related values
to human dignity, and of a "world order that produces and distributes these values
lori" 4 . And, on the other hand, the matter in question begins to be characterized by a praxis
relevant - not only in quantitative terms - which is made up of both acts and
tools adopted by international and national bodies, both in the form of soft
law is inthat of full-fledged regulatory acts, as well as a growing number
of decisions adopted by courts and other international quasi-judicial bodies, tribunals
arbitral tribunals, and by national courts 5 . The index of cases present at the end of the
lume accounts for all this multifaceted practice.
 

The structure of the book follows the tripartite system that derives from the Framework

1 In fact, the issue of the impact of business activities on human rights is a normal problem
badly exhausted in a few pages within treatises dedicated to the protection of human rights.
2 On legal constructivism, C. Focarelli, International Law as Social Construct: The Struggle
for Global Justice, Oxford, 2012.
3 See Interim Report of the Special Representative of the Secretary-General on the issue of Human Rights and Transnational Corporations and other Business Enterprises, UN Doc. E/ CN.4/
2006/97, 2006 para. 55 (translation and emphasis are ours).
4 M. Reisman, S. Wiessner, A.R. Willard, “The New Haven School: A Brief Introduction,” in
Yale Journal. Int. Law, 2007, pp. 575-582, p. 582 (the translation and emphasis are ours).
5 The practice is updated to December 2023. The materials cited can be found on websites to which reference is made and updated form time to time-



developed by the Special Representative on Business and Human Rights during his
mandate and the 2011 UN Guiding Principles on Business and Human Rights. The first
Part analyzes the obligation incumbent on the State to protect individuals from
human rights violations that occur in the context of economic operations
of businesses. The second part focuses on the responsibility of companies
respect human rights, with the related obligation of corporate due diligence in
human rights issue. Finally, the third part addresses the problem of access to
justice for victims of human rights violations that occur within the framework of
business operations, with their right of access to effective and efficient remedies
caci. The Italian translations of the different provisions of the Guiding Principles are
were edited by the author 6.
***
 

In releasing this volume there are several people I would like to thank.
First, I am deeply indebted to Angelica Bonfanti,
Valentina Grado and Michele Nino for the invaluable work of rereading the manuscript
to and for the precious methodological and content suggestions they gave me
provided. The discussions and exchanges of views that resulted from their observations
services represented a fundamental driving force for focusing on the
less clear aspects of the matter. Obviously, any errors and typos are excluded.
definitely my responsibility.
 

I must also thank my scientific community. Colleagues Marta Bordignon
and Chiara Macchi with whom (in addition to the aforementioned Angelica Bonfanti) I share
we have seen the direction of the Business and Human Rights Summer for some years
School. Then the CNR-IRISS research group and the one belonging to the chairs of
International law of the University of Naples L'Orientale.
 

Likewise, I would like to thank Professors Giuseppe Cataldi and Pasquale
De Sena for supporting me over the years by involving me in various types-
logies of initiatives and contributing to my path of human and professional growth.
Thanks also go to my lawyer friend Roberto Giugliano.
In 2000, returning from my experience at the European Court of Rights
human rights, I found myself arguing with him about 'human rights in the future'. Those with-
conversations and exchanges of opinions, in an initially practical-operational context -
that of his professional firm – led us to reflect on the role more and more
decisive factor that would have been played by private economic actors in safeguarding
give human rights. Those first reasonings, further explored later,
cessful academic seminars, aroused in the writer that necessary sense of
curiosity about the theme of this volume and constituted the incipit of a journey of
study that continues today.

6 See M. Fasciglione, The Guiding Principles on business and human rights. Translation by and with a
essay by Marco Fasciglione, Rome, 2020 (available at: https://www.cnr.it/sites/default/files/
public/media/attivita/editoria/Fasciaglione_Principi_Guida_ONU_impresa_diritti_umani.pdf).


A special dedication to the people who have been a source of inspiration and
support outside the academic context, that of Life: my family,
my brother, my parents – whose teachings I continue to keep within me.
 

Finally, Marianna: this volume is dedicated to you, it belongs to you.
M.F.
Naples, January 2024

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